Il global warming, o meglio, gli effetti che il surriscaldamento del pianeta causa, sono ancora un oggetto di discussione tra gli scienziati, tuttavia non si può negare che alcuni dati oggettivi sembrano essere particolarmente significativi del fenomeno.

Uno fra questi è rappresentato dai gradi raggiunti nella stazione meteorologica di Eureka, situata in Canada, uno degli ultimi luoghi in cui è presente l’uomo prima di lasciare posto ai ghiacci che, un tempo, avremmo detto perenni.

Ora, se è vero che durante l’inverno non si raggiungono mai temperature superiori ai -30 celsius è anche vero che lo scorso luglio si sono registrati addirittura 19 gradi sopra lo zero: un evento che ha dell’incredibile ma che testimonia l’innalzamento medio delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai.

Procedendo con questo ritmo, in effetti, gli studiosi ritengono che in 20 anni si potrebbe completare del tutto il disgelo dell’artico, almeno durante l’estate.

Concentrandosi solo sul punto di vista economico, tuttavia, sembra che per i governi degli Stati che si affacciano sul Polo non sia poi così grave: nuove rotte commerciali si aprirebbero, dando la possibilità di aumentare i profitti sulle acque un tempo considerate inaccessibili.

La corsa al Polo coinvolgerebbe Canada, Stati Uniti, Danimarca e Russia, ma con una Cina che di certo non rimarrebbe a guardare e che, anzi, ha già mostrato tutto l’interesse a ritagliarsi il proprio posto… al freddo!