Grazie al sistema europeo centralizzato di informazione sui roghi nelle foreste è possibile eseguire delle previsioni di base degli eventi in base al meteo così come anche seguire in tempo reale l’evoluzione degli interventi realizzati per spegnere i roghi attivi.

Il tutto è reso possibile dal sito web di Effis (European forest fire information system), che sottolinea come alto sia il rischio per tutta la fascia del Mediterraneo, Italia in testa, colorata di un esplicativo rosso acceso, il massimo grado di allerta previsto.

Stando ai dati raccolti dall’Effis nel 2010, l’Italia avrebbe un picco del pericolo incendio durante la metà di luglio e poi proprio sul finire di agosto; mentre nello scorso anno la nazione dell’Unione Europea maggiormente colpita fu il Portogallo.

Stupisce, probabilmente, che la maggiore rischiosità sia associata alle aree protette, poi ai terreni agricoli e infine ai boschi e alle foreste, per il 22%.

Gli ultimi anni, infine, hanno fatto registrare un maggior numero di grandi incendi, a causa dei cambiamenti climatici sopraggiunti che hanno incrementato il pericolo anche in Paesi tradizionalmente non considerati a forte rischio, come la Russia, l’Irlanda, il Belgio, la Scandinavia e il Regno Unito. In questi ultimi casi, sono stati molto gravi i danni riportati alle zone interessate, anche a causa di una maggiore commistione fra edifici, città e verde.

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