Sappiamo tutti fin troppo bene che il nostro ambiente non è di certo in gran forma visti i tanti tipi di sfruttamento a cui è sottoposto, ma sembra proprio che i cittadini stiano finalmente iniziando a capire l’importanza dell’ambiente e questo emerge anche dagli ultimi dati che sono stati raccolti.

Il 14.8% della superficie comunale è inclusa all’interno delle aree naturali protette, mentre la superficie che viene dedicata all’agricoltura è di circa il 45.5%; la superficie di cui dispone un abitante è di circa 30.3 mq, questi sono almeno i dati che è riuscito a raccogliere l’ISTAT.

In tutta Italia però sono solamente 43 i capoluoghi che possiamo definire verdi e cioè che danno una particolare importanza all’ambiente; la predominanza di  zone destinate a verde urbano che è in 19 città, di quelle destinate all’agricoltura sono 11 città e altre 11 città dove prevalgono le aree naturali protette.

Le aree che si possono definire di verde storico perché hanno avuto una particolare importanza nel corso della storia e dedicate a ville e giardini e sono almeno un terzo del verde urbano; il 15.9 % sono invece gli spazi verdi attrezzati, ciò che preoccupa invece è la grande carenza di spazi verdi usati per le scuole.

Sono pochi inoltre i comuni ad aver adottato un piano del verde che favorisca il rispetto dell’ambiente e lo sfruttamento ridotto al minimo; parlando invece della forma di verde che è in costante aumento nelle nostre città italiane, troviamo di certo gli orti botanici.

Non sono i classici orti che noi conosciamo ma sono piuttosto quelli che vengono condivisi anche da più persone e vengono usati principalmente per l’agricoltura di ortaggi per il bene comune.

In questo periodo di crisi economica si tratta di un’attività che può aiutare molto adulti e anche bambini ad avvicinarsi all’ambiente, standoci a contatto ed imparando come usarlo nel migliore dei modi.

Ma quali zone vengono utilizzate per questo tipo di attività? Si tratta soprattutto di parti di verde abbandonate, dove non è possibile costruire e che sono risultate adatte all’agricoltura; un modo alternativo anche per mantenere diverse famiglie grazie al lavoro di gruppo proprio come una volta.

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