Le associazioni ambientaliste avvisano: se rincari ci saranno, nella bolletta energetica di chi possiede impianti fotovoltaici, non è colpa del sistema in sé ma degli aumenti previsti dal governo.

Le energie rinnovabili restano convenienti, a basso costo e ad alta efficienza, dunque non vi è alcun motivo per lasciarsi scoraggiare e non pensare più a questo genere di installazioni.

Il fotovoltaico, continuano da Legambiente, non è un nemico, né dell’agricoltura né del paesaggio, non è costoso e può essere facilmente ammortizzato.

La colpa dei rincari, semmai, è da rintracciarsi in un impianto legislativo che non riesce a valorizzare appieno questa risorsa e non punta su di essa quale fonte d’energia per il futuro.

Se in Italia si dovesse riuscire a cogliere l’obiettivo enunciato con il protocollo di Kyoto, sarà solo grazie allo sviluppo degli impianti fotovoltaici, che porterebbero la nazione a giovare di un taglio alle emissioni di gas serra del 5%, da oggi al 2020.

Aumenterebbero, inoltre, i posti di lavoro, che già raggiungono quota 15 mila unità, e si incrementerebbe anche la ricchezza del Pil, con introiti per circa 50 miliardi di euro in 30 anni.

Insomma, se un’azione del legislatore ci deve essere, meglio che si concentri – a detta degli ambientalisti – sul riassesto della tariffazione, in modo da alleggerire la spesa delle famiglie e far accrescere la voglia di sole in Italia!